La classe degli Anfibi comprende tre gruppi: Anuri (rane, rospi e
raganelle), Apodi (cecilie) e Urodeli (salamandre e tritoni).
Nella maggior parte dei casi passano lo stadio giovanile in acque e lo stadio
adulto sulla terraferma; da girini sono erbivori, ma durante la metamorfosi
diventeranno carnivori e si nutriranno di piccoli animaletti come insetti e
vermi, che cattureranno senza andare a caccia, ma semplicemente aspettando che
siano loro ad avvicinarsi.
Sono animali a sangue freddo e regolano la loro temperatura con il
comportamento: di solito sono attivi di notte, ma solo se l'umidità è
sufficiente ad impedire la perdita d'acqua per evaporazione.
Dato che per le piccole dimensioni sono spesso preda di animali più grandi,
molte specie hanno ghiandole velifere nella pelle, che producono sostanze
repellenti o addirittura tossiche.
Se minacciate alcune rane si fingono morte, mentre i rospi, per spaventare i
predatori, si gonfiano cercando di sembrare più grandi.
I maschi e le femmine di solito conducono vite separate e per trovare o
attirare il partner al momento della riproduzione, si servono di richiami
sonori (maschi degli Anuri) o lasciano scie odorose (alcune salamandre).
ESEMPIO DI UN
ANFIBIO:
CECILIA DI MENGLA COUNTY- Ichtyophis
bannanicus
Questa cecilia è un anfibio originario del Sud-Est Asiatico, dove i suoi
habitat naturali son le foreste tropicali e subtropicali, le rive dei fiumi e
le piantagioni ben irrigate,
dove scava buche nel terreno in cui vivere. È una specie di medie dimensioni, 50-70
cm, che si nutre di vermi e insetti. In caso di pericolo secerne dalle ghiandole
velenifere presenti sulla sua pelle
sostanze disgustose o addirittura letali. Poiché la sua vista è poco sviluppata
si affida soprattutto all'olfatto e a due tentacoli sensoriali posti ai lati
della testa, tra gli occhi e le narici.
È minacciata dalla perdita dei suoi habitat naturali.